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Mercoledì 16 maggio 2018 ore 10.30
La fata matematica

Ada Byron Lovelace: Storia della donna che sognò il computer
scritto e diretto da Valeria Patera
con Galatea Ranzi e Gianluigi Fogacci
musica originale di Francesco Rampichini 

Genere: Commedia
Età consigliata: a partire dai 13 anni 
Spunti didattici: Nascita dell’informatica e della cultura digitale, studio sulla prima programmatrice Ada Byron Lovelace

La fata matematica

Drammaturgia contemporanea, tematica universale che narra una storia che sta dietro alla tastiera del computer che usiamo tutti i giorni, la storia di un sogno che ha cambiato il mondo e l'avventura esistenziale di una donna che, per amore della conoscenza e passione del vivere, ha superato i limiti imposti al suo sesso. Una regia che intreccia con finezza parole, musica, poesia, pensiero, storia e magia di immagini. Lo spettacolo è ispirato alla storia di Augusta Ada Byron Lovelace, figlia del noto poeta Lord Byron, che è considerata la prima programmatrice della storia poiché nel corso della prima metà dell’Ottocento intuì profeticamente l’avvento dell’informatica e della cultura digitale. Donna ribelle che anelava alla libertà e alla conoscenza ebbe una vita avventurosa e drammatica e morì a trentasei anni. 

La rappresentazione teatrale si dà in un notturno articolato in tre quadri che si scandiscono dentro una incisiva struttura musicale che, nella parte centrale, si armonizza con una sequenza video. Ada si trasfigura e in un flash-back che si apre con una sequenza di immagini, avvampa l’energia radiosa della perduta giovinezza, lo slancio vitale di quel momento straordinario durante il quale lavorava con il famoso Charles Babbage al progetto della macchina che, azionata dal vapore, facesse calcoli matematici e un’ampia serie di altre operazioni programmabili con le schede perforate. Pensava ad una macchina multifunzione a cui trasferire parti della nostra conoscenza per poterne fruire in modo più ampio e rapido: era il sogno del computer e dell’èra digitale. Qui si gioca la parte profetica di Ada consegnata alla storia dell’informatica. Lo stesso Babbage la soprannominò “the mathemathical fairy” (trad. la fata matematica).

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